Indice
Il tribunale di Arezzo ed il giudice Fabio Lombardo hanno assolto “perché il fatto non sussiste” Walter De Benedetto, il disabile aretino di 48 anni, ex dipendente comunale, malato di artrite reumatoide, una malattia rara neurodegenerativa e altamente invalidante. L’uomo era stato accusato di aver coltivato Cannabis nel giardino della propria abitazione.
De Benedetto ha sempre dichiarato di coltivare la sostanza in quanto la quantità riconosciutagli a scopi curativi non era sufficiente.
La vicenda
La vicenda era iniziata due anni fa con l’arrivo dei carabinieri nella sua abitazione. Durante il sopralluogo hanno scoperta una serra, dove Walter coltivava Cannabis a scopo terapeutico per lenire i dolori lancinanti provocati dalla malattia.
L’uomo, infatti, non aveva accesso alla cannabis di cui aveva bisogno, pertanto aveva deciso di coltivarla, facendosi aiutare da un amico dato che lui era impossibilitato a farlo autonomamente. La sentenza mette la parola fine su questa brutta pagina. Tuttavia, lascia aperto il processo per l’amico, che nel frattempo è stato condannato ad un anno e 2 mesi, e per le migliaia di persone che sono nella medesima condizione.
“Ce l’abbiamo fatta, anche grazie al supporto di chi da fuori ha seguito la situazione processuale. Walter è stato assolto in quanto è stato dichiarato non colpevole di voler spacciare ciò che invece aveva necessità di consumare per uso terapeutico”
Hanno detto gli avvocati Lorenzo Simonetti e Claudio Miglio, legali di Walter De Benedetto.
Ora le priorità restano quelle di ampliare la produzione di cannabis, rilasciando anche le autorizzazioni per la produzione ad aziende private, e mettere la cannabis a carico del servizio sanitario nazionale, mettendo fine alle differenze sancite dalle leggi regionali. Il tutto mentre in Commissione giustizia si discute della legge che potrebbe legalizzare l’autoproduzione di cannabis.
L’appello di Walter al Presidente Mattarella attraverso l’associazione Meglio Legale
Caro Presidente Mattarella,